mercoledì 10 giugno 2015

LETTERA DI UNA PERSONA MALATA

Oggi non pubblico nulla di mio, ma devo dare voce ad una persona straordinaria, ad una vera combattente che non si è mai data per vinta, ma che ora sente il bisogno di gridare il suo dolore. Oggi sono la sua voce e il suo urlo di rabbia e delusione: un grido che, per sua scelta, deve essere condiviso e ascoltato.




Lettera di una Persona Malata. 

Non so a chi indirizzare questa mail, ma so che vorrei la leggessero tutti i malati oncologici e tutti gli oncologi che provano a curarli e so anche cosa sto per dire e quali sono i sentimenti che da due anni vivono nel mio cuore. La mia malattia non l’ho ovviamente cercata, è capitata, così come capita di nascere belli o brutti, fortunati o sfortunati. Io ero nata “ sana”. Sempre stata! Poi la mia vita è stata sconvolta da un adenocarcinoma del colon con metastasi al fegato, al peritoneo, al diaframma, all’utero ecc..Intervento effettuato al 5° piano del vostro ospedale Regina Elena( IRE) . Devastante nell’animo e nel fisico, già provato da due interventi nei 4 mesi precedenti. SI!! Devastante nell’animo e nello spirito, perché non esiste solo un corpo da curare ad ogni costo!. Esiste anche lo spirito, anzi, forse è l’unica cosa che resterà di me anche dopo e avrei voluto che fosse stato curato, amato e coccolato serenamente! Invece IO mi sono sentita sola e abbandonata, a combattere contro un destino infelice. Intorno a me ho avuto solo dei camici bianchi, verdi, azzurri o blu che controllavano i progressi fisici, senza mai chiedermi se ero serena, se avevo domande da porre, se bisognavo di una carezza, o di piangere e basta, se volevo conforto o certezze sul futuro…. Anche le bugie fanno bene quando ci si aggrappa disperatamente alla vita. Sono illusorie, lo so, ma regalano momenti fugaci di pace e ottimismo. Intorno a me, per fortuna, oltre a dei camici colorati, ho avuto la mia famiglia, tutti i miei cari, le amiche e l’amore che mi è stato regalato in questi due anni. Loro sono stati la mia forza, il mio sostegno, la mia testarda, estenuante “chemio” umana contro il nemico invincibile. E i medici? Il “mio” oncologo, come diciamo noi poveri “tumorati” di Dio!!! Questi grandi oncologi del Regina Elena sembrano planare a due metri da terra sul dolore dei pazienti. In due anni mai un sorriso, una parola di complicità, una pacca solidale sulla spalla!! Nulla. Mi sono sempre sentita il numero che aspettavo di veder apparire sul display prima di fare la chemio. Ma IO non sono un numero! IO odio la matematica!! IO sono una Mamma, una Figlia, una Moglie, una Sorella, una Zia, una Cognata, una Nipote, una Cugina, un’Amica e un’Insegnante.!! IO sono una Persona, ma anche tutte queste cose insieme . E pensare che uno dei vostri slogans all’ingresso dell’ospedale è.” La persona prima di tutto”. Per voi la persona è solo il corpo disgraziato che gli è capitato. E null’altro! Dopo l’ultima Pet (Gennaio 2015) che evidenziava l’evoluzione del mio cancro, sono stata spedita a casa dal “mio” oncologo, il quale ha detto, che se avevo pazienza di aspettare da lì a poco sarebbe uscito un nuovo farmaco (Stivarga), farmaco che a tutt’oggi, per motivi di sicuro pecuniari, non è ancora dispensato dal Regina Elena. Mi avrebbe contattata lui. Finito. Stop. Neanche una stretta di mano. Dopo due anni di cure e visite bimensili, a casa. Dopodiché il nulla. IO ero già abituata al nulla del vostro umanissimo day hospital A (eccetto le infermiere). Ma quando prendi coscienza che stai per andare, questo nulla ferisce più delle crudeli lesioni al fegato, dei disumani dolorosi noduli addominali, delle metastasi impietose all’intestino. IO mi sento ferita perché tanta freddezza, tanta indifferenza e superficialità vengono dalle persone. E la persona, ancor di più se malata, dovrebbe venire prima di tutto. Essere sopra a tutto. Siete persone anche voi. IO sono solo una Malata. Ma sono Persona ed Essere umano per tanta gente che mi ama proprio per la Persona che sono. 

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