mercoledì 21 agosto 2013

MORIRE DI “ DIVERSITA’'.

" Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia": sono le parole disperate che un giovane quattordicenne ha scritto prima di lanciarsi nel vuoto per porre fine ad un dolore che non riusciva più a sopportare, spaventato dalla sua diversità, soffocato dall'angoscia e dalla paura del giudizio di una società fintamente bacchettona e moralista. Si muore ancora per essere diversi…ma da chi? Quando si parla di omosessualità mi riaffiora il ricordo del mio migliore amico, Daniele, che dopo un percorso faticoso, sofferto e costellato di insidie mi chiamò per dirmi che doveva vedermi per confessarmi una cosa che mi avrebbe lasciato senza parole( cosa assai difficile!): era gay !!!!!! La mia reazione è stata di sorpresa in quanto io lo sapevo da un pezzo, ma poi gli ho chiesto in che modo questa sua consapevolezza avrebbe cambiato il nostro splendido rapporto. A distanza di quasi 25 anni so che non è cambiato nulla, che abbiamo camminato insieme condividendo momenti belli, difficili, assurdi amandoci teneramente come due esseri umani possono fare.Gli omosessuali hanno due occhi, due orecchie, due gambe, due braccia, bevono, mangiano, dormono e amano: perdonatemi, ma non riesco a capire in cosa siano diversi!!! Amiamo le persone e basta e credo davvero che nessuno di noi si ponga il problema di che tipo di rapporti sessuali abbia un amico o un’amica: in camera da letto, tra due persone che si amano e che sono consenzienti, può essere legittimo tutto, pertanto perché ci soffermiamo in maniera morbosa sul fatto che due uomini o due donne possano amarsi? Persino il Papa, sconcertando e lasciando basiti i suoi interlocutori, ha detto chiaramente:” Chi sono io per giudicare un omosessuale?” e noi chi siamo? Diversi sono gli uomini che picchiano e violentano le donne o i bambini, diversi sono gli assassini, i truffatori, coloro che offendono la dignità e i sentimenti dei loro simili, non gli omosessuali che di diverso, lasciatemelo dire, hanno il dolore che questa società meschina e ottusa gli provoca. Mi rattrista che questo tempo si lasci fagocitare da mille, inutili preoccupazioni e poi lasci morire suicida un adolescente schiacciato dalla paura di non essere accettato da una società sessista e macha oltre ogni limite. Oggi mi è capitato di leggere che in Germania propongono di non assegnare un sesso ai neonati, ma di indicare con una X l’attribuzione di un genere maschile o femminile, in attesa che il bambino abbia le idee chiare su ciò che vuole essere. Forse a ciascun essere umano dovrebbe essere garantita la libertà di scegliere e di seguire il proprio cuore senza dare un peso così rilevante alla categoria sessuale, in quanto ognuno vive la propria sessualità, che sia etero o omosessuale, nel chiuso della propria stanza, ma ciascuno deve essere garantito e tutelato nella libertà dei propri sentimenti. Provo un profondo senso di frustrazione pensando alla solitudine di questo giovinetto, spaventato e intimorito dalla cattiveria di un mondo che ancora non ha compreso una verità essenziale: siamo persone e nulla più e ognuno ha il diritto e il dovere di essere felice e di vivere secondo le proprie inclinazioni. Persino un mio alunno, qualche anno fa, sentì il bisogno di rivelarmi questo segreto: a lui riuscii solo a dare un caldo abbraccio, consapevole del percorso dolorosissimo che aveva dovuto compiere per giungere a quella consapevolezza, lui così bello, intelligente e speciale. Potrei fare bella mostra di omosessuali famosi o riferirmi alla storia antica, quando essere omosessuali era "normale", ma questa disquisizione potrebbe indurre a pensare che servono esempi unici e rilevanti per " normalizzare" ciò che è già normale. Mi piacerebbe una società in cui non fosse richiesto di esprimere la propria categoria sessuale, in quanto questo dato mi sembra irrilevante e superficiale, ma una società che assicuri a ciascuno di vivere la propria vita affettiva e sessuale in pienezza e con la riservatezza che è diritto di tutti. Non facciamo crescere i nostri figli con i paraocchi, ma insegniamo il rispetto per tutti gli esseri viventi, non demonizziamo gli omosessuali, non confondiamo omosessualità e pedofilia , mettiamo ordine semplificando i nostri rapporti con le persone che ci stanno intorno e che non possono morire di indifferenza o di “ diversità”. Gli omosessuali non sono più sensibili, più simpatici o più attenti alle persone, sono uguali agli altri e possono essere pure insensibili, strafottenti e idioti, proprio come tutti gli altri esseri umani. Non permettiamo a nessun giovane adolescente di vivere la propria sessualità come un macigno che potrebbe essere troppo pesante da portare da solo: educhiamo alla vita in tutte le sue forme e nella sua grandiosa diversità.