La decisione del Ministro
dell’Istruzione Anna Maria Carrozza in merito alla necessità di differire di
almeno un anno l’obbligatorietà dei libri digitali nelle scuole ha lasciato
soddisfatti gli editori, meno l’opinione pubblica in generale. Le motivazioni
di tale scelta, riferisce il ministro, poggiano sulla considerazione che serve
più tempo per organizzarsi e per valutare le ricadute sulla salute dei giovani
utenti esposti ad un uso prolungato di strumenti tecnologici, oltre che denaro
per dotare le scuole e le case di banda larga e WI-FI. In realtà, su tutte,
sembrano prevalere le ragioni degli interessi economici degli editori che
nell'immediato dovrebbero mandare al macero moltissimi libri già stampati e,
soprattutto, vedrebbero notevolmente ridotti i loro profitti! La scuola italiana deve, purtroppo, fare i conti con
l’accusa di recepire troppo lentamente i segnali di cambiamento e di non essere tempestiva nel realizzare l’ammodernamento richiesto a livello mondiale, deve essere più competitiva e
fornire ai propri utenti strumenti più efficaci e al passo con i tempi, che
rispondano in maniera mirata alle richieste di una società globalizzata e
tecnologica e sembra che l’introduzione dell’e-book risponda a tutti questi
diktat. La nostra scuola così criticata, vilipesa, accusata di anacronismo,
di immobilità culturale eppure così poco considerata dai diversi governi di destra e di sinistra che si
alternano e che sistematicamente scelgono di non investire in
uno dei nodi essenziali, se non vitali, di una società che si rispetti, ora
sembra arrivata ad un bivio di fondamentale importanza: rendere obbligatorio
l’e-book pare proprio che possa rivoluzionare la scuola italiana, una panacea a
tutti i mali accumulati nel corso dei decenni!!! Francamente sorrido di fronte
a tante parole spese tra coloro che sono a favore e coloro che, per difendere i
propri interessi, oppongono motivazioni discutibili e poco credibili.
Da
insegnante, neppure troppo avanti con gli anni, dico che non potrei rinunciare
al piacere fisico dello studio, fatto dell’odore della carta, della matita che
sottolinea e ferma immagini, pensieri, che riassume, commenta e lascia una
traccia indelebile dell’incontro con il libro! Non nego certamente il valore e
l’importanza della tecnologia, ma il nuovo deve convivere con la tradizione e
con un modo di studiare che si è rivelato efficace e valido sempre e ovunque. I
nostri laureati esprimono, in moltissimi casi, eccellenze e competenze
qualificatissime, i nostri cervelli scappano all'estero per completare gli
studi e cercare un lavoro che il nostro paese, non la nostra scuola, gli nega!
Dobbiamo rivedere i programmi, forse persino il modo di insegnare, ma non mi
pare che la scuola abbia questa priorità in questo momento!!!! Parliamo di
e-book e in alcune scuole manca la connessione, parliamo di tecnologia avanzata
e le strutture di alcune , la maggior parte delle scuole, sono fatiscenti, per
usare un eufemismo! La riqualificazione della scuola passa prima di tutto dalla
creazione di ambienti accoglienti, puliti e sicuri, poi dal sacrosanto e giusto riconoscimento del ruolo sociale
e professionale dei docenti corrispondendo loro uno stipendio europeo (
perché essere moderni significherà pure adeguare gli stipendi oltre che
introdurre gli e-book!), infine dagli investimenti che il nostro paese,
che non riesce a tagliare le spese della farraginosa macchina statale ma nega
fondi alla scuola trasversalmente, non sembra intenzionato a fare!!!! Mi piace
l’idea di far risparmiare denaro alle famiglie sempre più in difficoltà, ma non
credo davvero sia questa la soluzione per ovviare ai troppi problemi della
scuola. Peccato che per cose del genere si accendano polemiche esagerate,
appassionate e mentre la scuola viene privata della dignità e dei mezzi minimi
di sussistenza nessuno si lanci in battaglie in difesa e a tutela di un
istituzione che rimane, per me e molti insegnanti, SACRA!!!!!!!!! Lavoriamo per
una scuola al passo con i tempi, diamo alla tecnologia il giusto valore e il
meritato posto nella vita di docenti e studenti, ma non perdiamo di vista, mai,
che la scuola è fatta di contenuti, di conoscenze e di competenze che insieme istruiscono gli studenti e che sono assolutamente complementari e tessere
imperdibili di un puzzle complesso da ultimare: la formazione dei nostri giovani!
Si parla di LIM e mi viene in mente la lavagna su cui si scrive ma non si riesce a leggere perché il supporto è di materiale plastico. Si parla della rete e non si ha la connessione ad internet figuriamoci il wifi. Si parla di supporti informatici quali computer, stampanti, tablet ma i docenti devono sempre provvedere da soli sia nell'acquisto che nell'apprendimento del SO e dei vari software; altri professionisti hanno detrazioni per ciò che concerne gli strumenti che servono per svolgere il proprio lavoro. Si parla di docenti sempre aggiornati e culturalmente preparati ma è sempre economicamente più difficile accedere a mostre, musei, teatri, comprare libri.
RispondiEliminaOnestamente credo che l'introduzione del tablet delle scuole non porterebbe ad alcun vantaggio pratico.
RispondiEliminaOra, non sono molto informata sull' argomento (quindi magari sto per dire un mucchio di fesseri) ma nel caso in cui la scuola fornisca agli studenti i tablet, questi sarebbero certamente apparecchi poco costosi e probabilmente mal funzionanti: basti pensare che anche nelle scuole mirate a studi più "tecnologici" (ad esempio negli istituti di grafica) hanno computer di una decina di anni fa e progammi che non vengono aggiornati alle nuove versioni da altrettanti anni... e questo non lo dico io, ma ex studenti di quelle scuole (che siano istituti superiori o università private).
E gli e-book dei libri su cui si studierebbe? lo studente avrebbe due scelte: cercare online la versione pirata o acquistare l'ebook di un libro pagandolo esattamente come il cartaceo... non mi pare che vinca nessuno, quindi grazie no, meglio la carta =)
Grazie per il vostro contributo!!!
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